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Dolore cronico: come si sviluppa?
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Dolore cronico: come si sviluppa?

Il dolore cronico è una condizione che impatta in modo radicale sulla qualità della vita di chi ne soffre, e le sue possibili cause sono così varie da necessitare spesso di molteplici valutazioni. Continua a leggere per conoscere questo fenomeno più da vicino: scopri come riconoscere il dolore cronico e com'è possibile trattarlo nelle sedi più opportune.

Dolore cronico: cos'è?

Prima di iniziare a parlare delle manifestazioni del dolore cronico è importante mettere a fuoco le caratteristiche che distinguono questa particolare condizione. Lo faremo rispondendo a due domande chiave: cos'è il dolore cronico e come si riconosce dalle algie acute?

Iniziamo dalla definizione: il dolore cronico è un tipo di dolore che persiste o presenta recidive per un periodo che si protrae oltre i tre mesi oppure che non svanisce entro un mese dalla risoluzione di una lesione o di un danno ai tessuti.

La differenza tra dolore acuto e cronico, quindi, risiede nella durata dei sintomi e nella loro persistenza: nel caso delle manifestazioni acute si assiste ad una durata dei dolori limitata nel tempo, poiché le algie scompaiono con la guarigione o la risoluzione della causa che le provocava; d'altro canto, il dolore cronico ha una natura più insistente con sintomi che durano più del normale e arrivano a compromettere il benessere psicofisico, la socialità e la qualità generale della vita del paziente.

Dolore cronico schiena, gluteo o ginocchio: le cause principali

Sono molto numerose le parti del corpo che possono essere colpite dal dolore cronico: schiena, articolazioni e muscoli sono soltanto alcuni dei punti sui quali si abbattono le algie continue o ricorrenti. Le principali cause di questa manifestazione potente e complessa possono essere ricercate nelle malattie croniche (come le neoplasie o le artriti - vedi dolore cronico ginocchio), lesioni come ernie e rotture dei legamenti, oppure disturbi con dolore primario (es. fibromialgia, cefalea cronica o dolore cronico gluteo).

Alle malattie croniche si aggiungono le patologie irrisolte protratte nel tempo, che producono stimoli continui che possono dare luogo a sensibilizzazioni del sistema nervoso capaci di innescare una situazione di dolore cronico.

Le algie croniche o ricorrenti possono anche essere frutto di un trauma, ma è importante ricordare che molto spesso il dolore cronico è causato da eventi precipitanti non evidenti o difficili da isolare.

Dolore cronico: come riconoscerlo

Per distinguere il dolore cronico da altre manifestazioni dolorose è importante verificare la comparsa e la persistenza di alcuni dei sintomi che riportiamo di seguito: segni vegetativi alterati (es. disturbi del sonno, debolezza, diminuzione dell'appetito e del peso, riduzione della libido), stati di ansia o depressione, disturbi sociali che mettono a rischio il normale svolgimento delle attività quotidiane e sensazione che le manifestazioni dolorose siano diventate una parte integrante e inevitabile della vita del paziente.

Terapia del dolore cronico: le possibili strade

In presenza di dolore cronico, il paziente e i professionisti della salute che ne seguono il caso hanno la possibilità di intraprendere diverse strade di trattamento. In virtù della varietà di percorsi a disposizione, spesso la terapia del dolore cronico presenta un approccio multimodale che comprende la prescrizione di analgesici, l'implementazione di metodi fisici (es. fisioterapia, terapia occupazionale, stimolazione nervosa elettrica transcutanea), tecniche di medicina integrativa, terapie psicologiche e comportamentali e speciali programmi di riabilitazione.